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28 giugno 202419 minuti di lettura

Innovation Law Insights

28 giugno 2024
Podcast

Che Cos’è l’AI Act e Cosa Prevede?

L’AI Act è la prima normativa europea sull’uso dell’intelligenza artificiale e Giulio Coraggio, Location Head del dipartimento di Intellectual Property & Technology dello studio legale DLA Piper, discute nel tempo di un caffè di cosa prevede e come le aziende devono prepararsi per conformarsi allo stesso. Potete vedere il video pillola qui.

 

Artificial Intelligence

Meta sospende i suoi piani per addestrare i modelli di intelligenza artificiale con i dati personali degli utenti

Meta ha deciso di sospendere l'utilizzo dei dati degli utenti di Facebook e Instagram per l'addestramento dell'intelligenza artificiale in seguito alle preoccupazioni espresse da diverse autorità per la protezione dei dati.

Meta aveva pianificato di utilizzare i post e le foto degli utenti di Instagram e Facebook per sviluppare e addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale, escludendo i dati degli utenti di età inferiore ai 18 anni. La società ha dichiarato che la base giuridica di questo trattamento sarebbe il "legittimo interesse" e ha dato la possibilità agli utenti di opporsi all'uso dei loro contenuti.

Tuttavia, in tutta Europa, i piani di Meta sono stati oggetto di forti critiche. Ad esempio, l'organizzazione NOYB ha presentato un reclamo a 11 autorità per la protezione dei dati, sottolineando che la nuova informativa privacy di Meta consente all'azienda di utilizzare tutti i dati pubblici e non pubblici degli utenti raccolti dal 2007 per qualsiasi tecnologia di intelligenza artificiale attuale e futura, senza tuttavia specificarne le finalità. Ciò include i dati degli account inattivi e le informazioni aggiuntive provenienti da terze parti o da fonti online. NOYB ha inoltre osservato che la base giuridica del "legittimo interesse" è stata precedentemente esclusa dalla Corte di Giustizia per finalità pubblicitarie. Tale base giuridica è stata di recente contestata anche dall'Autorità norvegese per la protezione dei dati, la quale ha sostenuto, in una dichiarazione pubblica, che il consenso degli interessati sarebbe stata una base giuridica più appropriata. Infine, NOYB ha criticato Meta per aver reso il processo di opt-out eccessivamente complesso per gli utenti, non permettendo di opporsi, ad esempio, con un solo click come accade con l’utilizzo del pulsante "disiscrivimi" nelle newsletter.

Inoltre, diverse autorità europee per la protezione dei dati hanno confermato che sono già stati presentati molti reclami da parte degli interessati sull'utilizzo dei loro dati da parte di Meta per addestrare modelli di intelligenza artificiale.

L'Autorità irlandese per la protezione dei dati (“DPC”), la quale è l'autorità di controllo principale per Meta, in quanto la società ha sede in Irlanda, avrà il compito di determinare se Meta ha violato o meno le norme sulla protezione dei dati. Per il momento, il DPC ha rilasciato una dichiarazione in cui accoglie con favore la decisione di Meta di sospendere i suoi piani di utilizzare i contenuti pubblici condivisi da adulti su Facebook e Instagram in tutta l'UE/SEE per addestrare il suo large language model. La decisione è stata presa in seguito a un confronto tra il DPC e Meta, e il DPC ha sottolineato che continuerà a lavorare con Meta su questo tema in collaborazione con le altre autorità per la protezione dei dati dell'UE.

La decisione di Meta di sospendere l’addestramento dell'intelligenza artificiale con i dati pubblici degli utenti è stata accolta con favore anche da altre autorità per la protezione dei dati che in precedenza avevano sollevato preoccupazioni in seguito ai reclami presentati dagli interessati, tra cui l'ICO, il DK Datatilsynet e il NO Datatilsynet.

Su un argomento simile potrebbe essere d’interesse l’articolo: “Scraping di dati e AI generativa: il controverso orientamento dell’Autorità olandese per la protezione dei dati personali

Autrice: Roxana Smeria

 

Intellectual Property

Gioco sleale: il costo della pirateria e della contraffazione nel mondo dello sport

L’approssimarsi di grandi eventi sportivi suscita emozioni e entusiasmo tra gli appassionati in tutto il mondo. Tuttavia, dietro a questo fervore si nasconde un fenomeno preoccupante: la pirateria e la contraffazione, che non solo danneggiano i detentori dei diritti, ma minano anche il tessuto economico e sociale dell’Unione Europea.

Secondo uno studio condotto dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), il 12% dei cittadini europei ha ammesso di aver utilizzato fonti illegali per lo streaming di eventi sportivi. Questo comportamento è ancora più diffuso tra i giovani, con il 23% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni che ricorrono a tali pratiche. Paesi come Bulgaria, Grecia, e Spagna registrano i tassi più elevati di pirateria sportiva, con percentuali che superano il 20% tra la popolazione.

Non meno preoccupante è il mercato degli articoli sportivi contraffatti, che causa perdite significative per i produttori, stimabili in 850 milioni di euro all'anno solo nell'Unione Europea. Questo fenomeno non solo danneggia i marchi e l'economia, ma presenta anche rischi per la salute dei consumatori, a causa di prodotti che spesso non rispettano le normative di sicurezza e protezione ambientale.

Con l’approccio dei grandi eventi come il Campionato UEFA EURO 2024 e i Giochi Olimpici di Parigi, l’EUIPO ha lanciato la campagna “Play Fair”, incoraggiando gli appassionati a seguire gli eventi tramite canali ufficiali e ad acquistare solo merchandising autorizzato. Questo non solo garantisce un supporto legale agli atleti e ai detentori dei diritti, ma assicura anche che lo sport continui a crescere in modo sostenibile e equo per le generazioni future.

Le autorità europee stanno intensificando gli sforzi per contrastare la pirateria e la contraffazione, attraverso l’adozione di raccomandazioni mirate e l'implementazione di tecnologie avanzate per bloccare i siti illegali. Operazioni come “Fake Star” hanno già portato al sequestro di milioni di articoli contraffatti, dimostrando l’efficacia della cooperazione internazionale nella lotta contro questo fenomeno.

Mentre l’Europa si prepara a celebrare i suoi campioni negli eventi sportivi più prestigiosi, è essenziale che tutti i fan giochino secondo le regole. La pirateria e la contraffazione non solo danneggiano l’economia e minano il sostegno agli atleti, ma mettono a rischio il futuro stesso dello sport che amiamo. Scegliere canali ufficiali e prodotti autorizzati non è solo un atto di rispetto verso i detentori dei diritti, ma un investimento per preservare l'integrità e la crescita dello sport in Europa e nel mondo.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Studio EUIPO sull’impatto economico della contraffazione nei settori dell’abbigliamento, cosmetici e giocattoli”.

Autrice: Maria Rita Cormaci

 

Gaming & Gambling

L'Agenzia delle dogane e dei Monopoli illustra le modifiche del nuovo regime

L'Agenzia delle dogane e dei Monopoli (“ADM”) ha tenuto una sessione online con gli attuali titolari di licenza in cui ha chiarito alcuni dei cambiamenti che saranno introdotti con il nuovo regime di licenze per il gioco online.

Il nuovo regime di licenze per il gioco d'azzardo online dovrebbe rappresentare un cambiamento sostanziale rispetto al passato. L'Italia ha già uno dei regimi più complessi e strutturati per il gioco d'azzardo online, con le piattaforme che scambiano messaggi in tempo reale con i server dell'ADM per monitorare il corretto svolgimento dell'attività di gioco. Il regime applicabile alle nuove licenze introdurrà ulteriori obblighi per aumentare la sicurezza dell'attività di gioco e prevenire la dipendenza dal gioco. Questo cambiamento comporta notevoli obblighi per gli operatori.

Secondo le informazioni disponibili al pubblico, i cambiamenti più rilevanti sono i seguenti:

  1. Le tempistiche del nuovo bando: Le regole del nuovo bando saranno notificate alla Commissione Europea e saranno quindi soggette al periodo di "stand still" di 3 mesi che potrebbe prolungare il momento in cui il bando sarà lanciato. Di conseguenza, anche se tutte le attuali licenze per il gioco a distanza scadranno alla fine del 2024, sembra che il regolatore non sarà in grado di lanciare un nuovo bando e assegnare nuove licenze entro tale scadenza. Inoltre, per gli operatori che non si aggiudicheranno una nuova licenza, sembra che verrà concesso un periodo di 6 mesi per chiudere le operazioni e restituire i saldi dei conti di gioco ai giocatori.
  2. Le modifiche richieste all'infrastruttura tecnica: L'immagine sottostante mostra la nuova architettura dell'infrastruttura tecnica degli operatori di gioco a distanza con licenza italiana. Ogni operatore dovrà avere un proprio sistema di conti di gioco che sarà collegato a un sistema di gestione delle attività di gioco e alle diverse piattaforme relative a ciascuna categoria di gioco e a ciascun fornitore. Il sistema dovrà essere certificato sia dall'ADM, sia da laboratori di prova accreditati presso l'Autorità. Questo è il cambiamento più rilevante che verrà introdotto e ADM dovrà pubblicare le specifiche tecniche per fornire maggiori dettagli.
  3. Il nuovo regime applicabile ai negozi: Saranno introdotte nuove regole per disciplinare i negozi che vendono buoni per ricaricare i conti di gioco, i cosiddetti PVR. Tali negozi dovranno essere iscritti in un registro dell’ADM, pagare una tassa annuale e sottostare a limitazioni sulla quantità di depositi per giocatore che possono essere gestiti a settimana.
  4. Divieti applicabili alle skin: Le skin saranno vietate, ogni operatore dovrà avere un unico nome di dominio di primo livello ".it" e un'App, mentre il regime attuale consente di avere una moltitudine di nomi di dominio per licenza a condizione che i giocatori abbiano un unico conto di gioco per licenza. Si tratta di una restrizione notevole che ha portato a grandi discussioni, e alcuni operatori la cui attività è incentrata su più marchi stanno cercando di trovare delle soluzioni.

Su un argomento simile può essere d’interesse l’articolo “Approvate le nuove regole per il settore del gioco on line e il nuovo bando di concessioni in Italia

Autore: Giulio Coraggio

 

Technology Media and Telecommunication

Consultazioni pubbliche del BEREC in tema di interconnessione IP, roaming machine-to-machine e regime di autorizzazione generale

L’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Body of European Regulators for Electronic Communications – “BEREC”) ha recentemente avviato tre consultazioni pubbliche riguardanti l’interconnessione IP, il roaming permanente e le comunicazioni Machine-to-Machine (“M2M”) e il regime di autorizzazione generale.

Per quanto riguarda l’interconnessione IP, il BEREC ha sottoposto a consultazione pubblica un progetto di relazione sull’“ecosistema dell’interconnessione IP”, che fa seguito alle precedenti relazioni del 2012 e 2017. Con il progetto di relazione in questione, il BEREC rivaluta le conclusioni elaborate nella relazione del 2017 e valuta lo stato attuale dell’interconnessione IP in Europa, svolgendo approfondimenti sull’utilizzo dei relativi servizi. Più nello specifico, il progetto di relazione si concentra su temi quali l’accesso all’ingrosso, la tariffazione all’ingrosso e la qualità del servizio. Come si legge nel comunicato stampa, le analisi condotte dal BEREC rivelano che “l’ecosistema di interconnessione IP continua ad essere guidato da dinamiche di mercato efficaci e dal comportamento cooperativo degli operatori di mercato”.

I soggetti interessati potranno presentare i propri contributi per la consultazione pubblica sull’interconnessione IP entro il 26 luglio 2024.

Una seconda consultazione pubblica avviata dal BEREC riguarda il roaming permanente e le comunicazioni M2M. Tale consultazione ha ad oggetto un progetto di relazione – formulato sulla base degli esiti di una precedente consultazione pubblica avviata a novembre 2023 riguardante le comunicazioni M2M e il roaming permanente – nella quale il BEREC si sofferma su vari temi (quali l’accesso all’ingrosso, la tariffazione all’ingrosso e la qualità del servizio M2M in roaming) e si occupa altresì di esaminare i potenziali ostacoli per gli operatori nella negoziazione di accordi di roaming permanente e le tariffe applicate per tali servizi.

Come evidenziato nel comunicato stampa, la comunicazione machine-to-machine è destinata a crescere esponenzialmente con l’avanzare della tecnologia, trovando applicazione in vari settori, tra cui automotive, edilizia, gestione degli edifici, aerospaziale, agricoltura, navigazione, trasporti e tecnologia dei sensori.

Fino al 23 agosto 2024, i soggetti interessati potranno fornire il proprio input alla consultazione pubblica sul roaming permanente e le comunicazioni M2M.

Una terza consultazione pubblica è invece finalizzata a valutare l’efficacia dell’attuale regime di autorizzazione generale e il livello di adozione del modello di notifica del BEREC da parte delle autorità nazionali. Tale consultazione pubblica ha ad oggetto un draft del parere sull’implementazione e sul funzionamento del regime di autorizzazione generale a livello nazionale ed europeo, che il BEREC, ai sensi del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (Direttiva UE 1972/2018), è tenuto a fornire ogni tre anni alla Commissione europea. Sulla base di tale parere, la Commissione europea può poi pubblicare una relazione e, se necessario, proporre eventuali modifiche legislative. Mediante la consultazione pubblica in commento, avente ad oggetto la bozza di parere, il BEREC chiede l’opinione delle parti interessate, in relazione a:

  1. la valutazione fornita dal BEREC circa lo stato di attuazione del regime di autorizzazione generale;
  2. l’esistenza di eventuali ulteriori criticità, rispetto a quelle menzionate nel progetto di parere, che ostacolino il regolare funzionamento del regime di autorizzazione generale nell’UE;
  • eventuali suggerimenti relativi ad adattamenti futuri del regime di autorizzazione generale.

I soggetti interessati a partecipare alla consultazione sulla bozza di parere anzidetta potranno presentare i propri input entro il 26 luglio 2024.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Consultazione pubblica del BEREC sulle comunicazioni machine-to-machine e sul roaming permanente”. 

Autrici: Flaminia Perna, Matilde Losa

 

Oltre la Terra: Navigare nella legislazione e nell’assicurazione spaziale per un futuro sostenibile

L’avanzamento della tecnologia e dell’esplorazione spaziale sta portando ad una moltitudine di sfide legali e normative, rendendo necessaria la creazione di un solido quadro di riferimento per governare tali attività. Tra gli elementi cruciali di questo quadro, si ritrova il ruolo dell’assicurazione nella mitigazione dei rischi e nella garanzia di uno sviluppo sostenibile dell’industria spaziale.

La proposta di legge italiana: assicurazione e registrazione obbligatoria per gli oggetti spaziali

L’assicurazione obbligatoria per gli operatori privati impegnati in attività spaziali e la registrazione di tutti gli oggetti spaziali sono tra le misure più significative che dovrebbero essere incluse nel disegno di legge sullo spazio, in fase di elaborazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il disegno di legge conterrà la disciplina del sistema autorizzativo per le attività spaziali svolte da operatori privati, prevedendo requisiti di capacità tecnica e professionale, con una valutazione preventiva dei rischi associati. In particolare, è in fase avanzata la definizione delle regole sulla responsabilità per i danni causati nell’ambito di attività spaziali autorizzate, che intervengono anche sui sistemi di garanzia assicurativa per coprire l’ammontare del risarcimento, ed è già stato avviato un confronto con l’associazione delle compagnie assicurative. Tutti gli oggetti spaziali dovranno avere una “targa” identificativa. Le bozze ministeriali contengono anche la possibilità di utilizzare alcune infrastrutture spaziali finanziate con fondi statali ed europei regolando l’accesso privato sulla base del pagamento di un diritto d’uso. Il disegno di legge affronterà anche la regolamentazione dell’installazione di stazioni gateway a terra e delle interferenze con i sistemi telefonici. Nel complesso, il disegno di legge mira a creare un quadro completo per la regolamentazione delle attività spaziali in Italia, promuovendo lo sviluppo del settore e garantendo al contempo la sicurezza e la tutela dell’ambiente.

L’assicurazione è essenziale per sostenere l’espansione delle attività spaziali proteggendo le perdite finanziarie e facilitando la fiducia degli investitori. Le compagnie assicurative specializzate offrono polizze personalizzate per coprire ogni fase delle attività spaziali: dalla progettazione e costruzione dei veicoli spaziali fino alla fase operativa in orbita, mitigando i rischi legati a fallimenti tecnici, collisioni e altri eventi dannosi.

Fondamenti di diritto spaziale e quadro europeo in espansione

La corsa allo spazio durante la guerra fredda ha stimolato lo sviluppo del diritto spaziale, culminando con il Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio extra-atmosferico. Il Comitato ha giocato un ruolo cruciale nella creazione dei successivi trattati internazionali, incluso il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, che stabilisce la non-appropriazione dello spazio e la libertà di esplorazione da parte di tutti gli Stati, promuovendo la cooperazione internazionale e vietando attività ostili come la costruzione di basi militari e armi di distruzione di massa.

Oltre ai trattati internazionali come il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, le leggi nazionali svolgono un ruolo chiave nel definire il quadro all’interno del quale le attività spaziali devono articolarsi. Tra gli esempi principali si possono citare (i) la legge statunitense sull’assicurazione contro il rischio spaziale (2000), che facilita la disponibilità di assicurazioni per le attività spaziali fornendo una copertura governativa per alcuni tipi di perdite; (ii) il regolamento dell’Unione Europea sull’assicurazione spaziale (2006), che stabilisce norme armonizzate per l’assicurazione spaziale all’interno degli Stati dell’UE. Per quanto riguarda il quadro normativo europeo, il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) autorizza l’UE a promuovere il progresso scientifico e tecnico nel settore spaziale, la competitività industriale e l’attuazione delle politiche. L’articolo 189 del TFUE consente all’UE di sviluppare una politica spaziale europea, sostenendo la ricerca, coordinando gli sforzi di esplorazione spaziale ed istituendo un programma spaziale europeo, nel rispetto delle competenze degli Stati membri. Un ruolo centrale è svolto dall’Agenzia spaziale europea (ESA), con cui l’UE lavora a stretto contatto e che è un’organizzazione indipendente rappresentante gli interessi degli Stati membri nei progetti spaziali. Il 23 maggio, il Consiglio europeo ha presentato un piano completo per consolidare la posizione dell’Europea come potenza spaziale. Il documento, intitolato “Conclusioni sul rafforzamento della competitività attraverso lo spazio”, riconosce la crescente importanza dello spazio per il benessere economico, la sicurezza e l’influenza globale del continente. Sottolinea la necessità di coltivare un settore spaziale europeo forte e competitivo: ciò comporterà l’aumento degli investimenti pubblici e privati, rendendo i dati spaziali più facili da usare e accessibili per le varie industrie e sostenendo le start-up e le imprese innovative. Un settore spaziale europeo forte e più competitivo, con un’attenzione particolare alle imprese private, porterà ad un aumento delle attività spaziali commerciali (ad esempio, il turismo spaziale) e questo spingerà la domanda di assicurazioni spaziali per proteggere le imprese private dai rischi associati ai lanci spaziali, alle operazioni satellitari e ad altre imprese spaziali.

Tendenze future

L’industria spaziale sta attraversando una fase di crescita accelerata grazie agli avanzamenti tecnologici e all’interesse crescente del settore privato. Questo impulso include nuove opportunità commerciali, come il turismo spaziale e l’estrazione mineraria nello spazio, che sollevano nuove sfide assicurative riguardanti la sicurezza dei passeggeri, la gestione dei rischi ambientali e la protezione dei diritti di proprietà. L’assicurazione spaziale continuerà ad evolversi per supportare questa espansione e garantire una gestione responsabile della frontiera cosmica.

Su un tema simile può essere d’interesse l’articolo “Assicurare l’imprevedibile: le polizze per il rischio di IA

Autrice: Alessandra Faranda


La rubrica Innovation Law Insights è stata redatta dai professionisti dello studio legale DLA Piper con il coordinamento di Arianna Angilletta, Matteo Antonelli, Edoardo Bardelli, Carolina Battistella, Carlotta Busani, Giorgia Carneri, Maria Rita Cormaci, Camila Crisci, Cristina Criscuoli, Tamara D’Angeli, Chiara D’Onofrio, Federico Maria Di Vizio, Enila Elezi, Alessandra Faranda, Nadia FeolaLaura Gastaldi, Vincenzo GiuffréNicola Landolfi, Giacomo Lusardi, Valentina Mazza, Lara Mastrangelo, Maria Chiara Meneghetti, Deborah Paracchini, Maria Vittoria Pessina, Tommaso Ricci, Rebecca Rossi, Roxana Smeria, Massimiliano TiberioGiulia Zappaterra.

Gli articoli in materia di Telecommunications sono a cura di Massimo D’Andrea, Flaminia Perna e Matilde Losa.

Per maggiori informazioni sugli argomenti trattati, è possibile contattare i soci responsabili delle questioni Giulio Coraggio, Marco de Morpurgo, Gualtiero Dragotti, Alessandro Ferrari, Roberto Valenti, Elena Varese, Alessandro Boso Caretta, Ginevra Righini.

Scoprite Prisca AI Compliance, il tool di legal tech sviluppato da DLA Piper per valutare la maturità dei sistemi di intelligenza artificiale rispetto alle principali normative e standard tecnici qui.

È possibile sapere di più su Transfer, il tool di legal tech realizzato da DLA Piper per supportare le aziende nella valutazione dei trasferimenti dei dati fuori dello SEE (TIA) qui e consultare una pubblicazione di DLA Piper che illustra la normativa sul Gambling qui, nonché un report che analizza le principali questioni legali derivanti dal metaverso qui, e una guida comparativa delle norme in materia di loot boxes qui.

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